Mastopessi
Con il passare degli anni il seno perde il suo tono e la sua forma originaria per via di variazioni qualitative delle due componenti principali che le costituiscono: la pelle (il contenente) e la massa ghiandolare-adiposa (il contenuto). Inoltre, fattori diversi fra loro variamente combinati quali gravidanze, allattamento, importanti variazioni del peso corporeo, la forza di gravità e i naturali processi d’invecchiamento, possono provocare una diminuzione dello spessore e dell’elasticità della pelle.
In tutti questi casi il ripristino della forma originaria viene perseguito mediante l’intervento di “mastopessi” che consiste nell’asportazione della pelle esuberante, nel riposizionamento in sede corretta del complesso areola-capezzolo e di norma anche nel rimodellamento delle ghiandole.
Se oltre allo stiramento della pelle si è contemporaneamente verificata la diminuzione delle quantità del tessuto glandulo-adiposo, insieme alla forma dovrà essere riadattato anche il volume del seno mediante l’inserimento di protesi mammarie (mastoplastica additiva).
La mastopessi ridona forma ai seni cadenti (ptosi mammaria), consentendo di innalzare il livello delle areole e dei capezzoli, ridurre il diametro delle areole mammarie, qualora queste siano troppo grandi, e correggere eventuali asimmetrie esistenti fra le due mammelle, conseguenti alla maggior “caduta” di una mammella rispetto all’altra.
QUANDO VIENE CONSIGLIATO L’INTERVENTO DI MASTOPESSI?
La mastopessi è un intervento che trova indicazione quando il seno presenta un grado di ptosi (rilassamento) moderato o severo. Quando il grado di ptosi è lieve, l’intervento di mastopessi viene effettuato solo dopo approfondimento esaustivo della tecnica chirurgica e dei suoi risultati.

GRADO DI PTOSI DEL SENO
La ptosi viene classificata in 3 gradi: lieve, moderata e severa. Il passaggio da un grado all’altro viene stabilito dall’aumento della distanza tra capezzolo e clavicola. La pseudoptosi presenta invece un mantenimento regolare di tale distanza, con perdita di trofismo del tessuto ghiandolare e adiposo del seno che conferisce un aspetto cadente.
Per sapere se nel tuo caso clinico vi è o meno indicazione all’intervento di mastopessi puoi prenotare una visita o richiedere una consulenza online. In alcuni casi infatti possono essere suggerite altre procedure alternative.
MASTOPESSI – VISITA MEDICO CHIRURGICA
Il primo passo per rimodellare il seno cadente è la visita con il Chirurgo. Durante il colloquio il Dott. Alfredo Fucito vi dimostrerà se il vostro caso clinico è idoneo all’intervento di mastopessi e se sussistono le condizioni anatomiche per raggiungere un risultato pregevole e ammirevole. Il consiglio è sempre quello di prepararsi le domande ed eventuali dubbi da porre al Chirurgo, prima di sottoporsi all’intervento chirurgico di mastopessi.

Questo tipo di intervento viene generalmente eseguito in anestesia generale e prevede il ricovero in struttura specialistica per una o due notti. Nei casi di mastopessi di dimensioni ridotte, l’intervento può essere eseguito in regime di day-hospital e anestesia locale con sedazione; in questo tipo di operazione la paziente sarà vigile durante l’operazione ma non avrà alcuna sensibilità al dolore.
La durata media di un intervento di mastopessi va da 1 ora a 3 ore.
Nei primi due giorni successivi all’intervento è necessario rimanere a riposo e in questo periodo potranno apparire gonfiore, ecchimosi ed indolenzimento a carico della zona interessata dall’operazione. Le complicazioni come infezioni o sanguinamenti sono molto rare.
Trascorsi tre giorni dall’intervento il paziente potrà riprendere a svolgere le normali attività, avendo cura di evitare quelle faticose insieme a bagni turchi, saune ed esposizione ai raggi solari. Dopo 7-10 giorni può essere ripresa anche l’attività lavorativa e a distanza di tre settimane dall’intervento si può tornare a svolgere attività sportive. Durante tutto il primo mese, è opportuno indossare il reggiseno postoperatorio, giorno e notte.
L’intervento di mastopessi dà generalmente risultati molto buoni e duraturi nel tempo, anche se non permanenti. A influire sulla durata vi sono una serie di fattori, tra cui lo stile di vita dei pazienti, l’invecchiamento dei tessuti e gli effetti della forza di gravità.
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